martedì 5 giugno 2007

Il problema dei "mostri"



Nel XVIII secolo la teratologia, studio delle mostruosità e delle anomalie morfologiche dell'individuo, che da sempre ha catturato l'attenzione e la curiosità degli studiosi, era ancora al centro della discussione scientifica. Scienziati dell'epoca ancora asserivano che i "mostri" avessero origine soprannaturale e demoniaca, basandosi sulla teoria della "singenesi", secondo la quale ogni uovo conteneva un individuo già completo ma piccolissimo, con cui si spiegava anche la trasmissione del peccato originale. La ragione però non poteva accettare simili spiegazioni e alcuni si ribellarono. Tra questi anche il patologo Giovan Battista Morgagni, maestro di Scarpa, che occupandosi delle mostruosità, non solo le considerava naturali, ma ne ricercava una logica spiegazione in malattie sviluppatesi nel feto. Il problema dei mostri viene di conseguenza sollevato anche nel campo dell'esposizione museale e, nelle facoltà pavesi, è il consigliere Bovara a presentare la questione. In base alla sua concezione di Museo che meravigli e stupisca, Bovara intendeva riunire in "qualche separato armadio,ove cadrebbero sotto l'occhio de conoscitori" i "mostri" che si trovavano dispersi fra le raccolte di anatomia umana e comparata e nel Museo di Storia naturale. Protagonista del dibattito derivato dal disaccordo tra le diverse concezioni museali, fu Spallanzani che trattava l'argomento delle nascite mostruose nelle sue lezioni.


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