giovedì 7 giugno 2007

La Sala Scarpa



In questa sala si possono ammirare e studiare preparati anatomici vari eseguiti personalmente dallo stesso Scarpa nella seconda metà del Settecento, alcuni dei quali hanno il significato di vere e proprie scoperte.

Particolarmente rilevanti sono quelle relative alla struttura dell'orecchio interno, ai nervi del cuore, alle ernie inguinali, al nervo olfattivo.

Interessante è la presenza di disegni originali degli stessi preparati, in perfetto stato di conservazione.

In un primo armadio sono esposti astrolabi, compassi e testi del matematico Vincenzo Brunacci e alcuni crani di personaggi illustri tra cui il cranio del pittore romantico Pasquale Massacra e il calco in gesso del cranio di Alessandro Volta.

In un altro armadio si trovano alcuni dei più antichi preparati del museo come l'aorta con le sue diramazioni iniettata a cera, un'iniezione della cute della mano,vasi lattei dell'intestino ileo iniettati a mercurio.

Alla direzione di Scarpa risalgono le due statue di cera, realizzate dall'artista Clemente Susini, tra i maggiori ceroplasti di tutti i tempi.

La statua maschile (nella foto in alto) raffigura il sistema linfatico superficiale, mentre la statua femminile il sistema linfatico viscerale.


Curiosità sulla Sala Scarpa :




Vi sono alcune particolarità riguardo la statua femminile realizzata da Susini.

Oltre ad avere capelli veri, ha l'utero che, a differenza degli altri organi, non è aperto bensì rigonfio perchè in gravidanza di quattro mesi, mostrando quindi i vasi linfatici uterini.

Su questa scultura viene narrata una leggenda, nata forse per esaltare la perfezione dell'opera.

Si racconta che a questa scultura venne trovata una frattura al ginocchio destro causata da alcuni soldati giacobini che, grazie anche all'alcool ingerito presente nelle teche per la conservazione dei reperti, vennero tratti in inganno dalla veridicità della figura.




Un'altra particolarità sulla Sala Scarpa è contenuta in questi due contenitori a forma piramidale in cui sono esposti, tra l'altro, i primi tentativi di galvanoplastica ma soprattutto una particolare e cospicua collezione del medico pavese Luigi Valentino Brugnatelli di calcoli di varie forme e dimensioni.

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